Dopo l’abbraccio di Roma, voluto da Papa Francesco per il Giubileo della Misericordia, Padre Pio è tornato anche nella
sua Pietrelcina. Mancava da cent’anni. Non vi aveva infatti messo più piede da
quando l’aveva lasciata per farsi frate cappuccino. Poi il ritorno a San Giovanni
Rotondo.
E nella sua vita c’è anche un aneddoto alimentare, sui peperoni. Lo
raccontano Andrea Ciucci e Paolo Sartor nel libro “In cucina con i santi”
(Edizioni San Paolo 2013), dove offrono anche la ricetta di una peperonata
proprio dedicata al santo ‘patrono’ di questo Giubileo.
Il frate spagnolo, padre Angel Pena, nel suo opuscolo “San
Pio da Pietrelcina e il suo angelo custode” riporta proprio la testimonianza della ‘Positio
II’ in cui si parla di questi peperoni.
Aveva circa dieci anni quando si ammalò gravemente e
dovette rimanere a letto per un mese. Sua madre pregava la patrona di
Pietrelcina, la Madonna della Libera. Dato che era tempo di raccolto, la madre
preparò un piatto di peperoni per i lavoratori. Padre Pio ricordava: “Sentii il
profumo dei peperoni e mi venne fame. Mia madre uscì con la metà dei peperoni e
lasciò a casa l’altra metà. Mi alzai e mangiai i peperoni che mia madre aveva
lasciato. Mi addormentai profondamente. Al suo ritorno mia madre mi trovò
ancora addormentato, con il viso rosso e madido di sudore. I peperoni avevano
funzionato come sonnifero e poco dopo come purga. Il giorno dopo ero
ristabilito e in salute”.
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