IL PESCE DEL TIBERIADE

“Calate le reti per la pesca”. Pietro e gli altri avevano passato tutta la notte nel grande lago di Tiberiade senza prendere nulla ma sulla Sua parola gettano di nuovo le reti e “riempirono tutte e due le barche al punto che quasi affondavano”, racconta Luca nel Vangelo di oggi.
E pensando alla pesca miracolosa, alla mente torna il  pesce San Pietro mangiato al refettorio delle suore Francescane Missionarie del Cuore Immacolato di Maria. Un ristorante per pellegrini che si trova al Monte delle Beatitudini in Galilea. Non si tratterebbe esattamente del punto in cui Gesù fece il discorso della Montagna, ma di un luogo un po’ più in alto sul quale è stato possibile costruire il Santuario.
Il pesce del Tiberiade più famoso è appunto il San Pietro, grande, tondeggiante. Quello arrostito e servito nella mensa delle suore occupava tutto il piatto.
Il lago di Tiberiade è ancora molto pescoso e forse i pesci che si mangiano oggi sono gli stessi  della pesca miracolosa.
Il lago non ha un nome unico e definito ma ha preso diversi nomi dalle località più importanti che sorgevano sulle sue sponde. Nell'Antico Testamento era chiamato Mare di Kinneret (dall'ebraico “arpa”) per la sua forma particolare; all'epoca dei Maccabei e nel Nuovo Testamento è chiamato generalmente Mare di Genesaret dal nome della pianura che lo costeggia a nord-ovest. E così è definito anche nel Vangelo di oggi. Il lago era detto anche Mare di Galilea; attualmente lo si chiama comunemente Lago di Tiberiade dalla città omonima che sorge sulle sue sponde.
Per gustare il San Pietro l’indirizzo è quello del Santuario. Ci siamo stati qualche anno fa, speriamo che nel frattempo le cose non siano cambiate a causa dello stop alla pesca che era stato deciso dal governo di Israele per ripopolare la fauna del lago.
Chiesa delle Beatitudini – Tabga (Israele)

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