LE PATATE DI SAN GREGORIO

Nacque verso il 540 dalla famiglia senatoriale degli Anici e alla morte del padre Gordiano, fu eletto, molto giovane, prefetto di Roma. Gregorio divenne poi monaco e abate del monastero di Sant'Andrea sul Celio. Eletto Papa, ricevette l'ordinazione episcopale il 3 settembre 590. Autore e legislatore nel campo della liturgia e del canto sacro, elaborò un Sacramentario che porta il suo nome e costituisce il nucleo fondamentale del Messale Romano. Lasciò scritti di carattere pastorale, morale, omiletico e spirituale, che formarono intere generazioni cristiane specialmente nel Medio Evo. Morì il 12 marzo 604. San Gregorio Magno, che la Chiesa ricorda il 3 settembre, dà il nome ad un paese campano nell'Alta valle del Tanagro, al confine con la Basilicata. Il paese sorse verso la fine del XII secolo. 
La prima notizia diretta su San Gregorio Magno, il paese, è il ‘privilegio’ dell'11 novembre 1200 concesso da Papa Innocenzo III all'arcivescovo di Conza Pantaleone, con il quale il Pontefice confermava la circoscrizione dell'arcidiocesi elencando tutte le terre, abbazie e chiese - fra cui quella di San Gregorio Magno - in essa comprese.

Tra le specialità gastronomiche ci sono le "patate cunzate" di San Gregorio.
Ecco la ricetta.

Ingredienti

-      Patate
-      Peperoni
-      Olio
-      Sale

Preparazione

1.   Lessare le patate, sbucciarle e tagliarle a cubetti.
2.   Soffriggere i peperoni tagliati a fettine.
3. Mescolare patate e peperoni, aggiungendo olio e sale. 

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