

Con il passare delle ore gli ebrei di Gerusalemme, ortodossi e non, convergono verso il Tempio, molti quasi correndo, e al sopraggiungere della sera la grande area del Muro è piena di gente. Anche noi passiamo il metal detector e i controlli di polizia per andare a toccare quella parte del secondo tempio di Gerusalemme.
Le regole per accedere al Muro del
Pianto sono abbastanza rigide: è di fatto una sinagoga all'aperto e quindi
un’ala, la più grande, è riservata agli uomini e l’altra alle donne. Se nella
parte femminile il clima è abbastanza rilassato – c’è chi prega ma anche chi
passa con un vassoio pieno di dolcetti – dall'altra parte prevale la rigidità
dei riti. Tanto per cominciare si entra tutti con la kippah, il berrettino
indossato dagli ebrei osservanti e praticamente d’obbligo nelle sinagoghe, e
per chi non la ha all'ingresso c’è chi ne distribuisce di carta bianca, usa e
getta. Tra i grossi blocchi che compongono il muro giallo ocra c’è chi infila i
biglietti con preghiere rivolte a Dio e chi prega dondolandosi. E’ proprio per
questo movimento che il luogo è conosciuto come Muro del Pianto. Ma non è una
lamentazione quella degli ebrei, piuttosto la risposta all'invito di Davide che
nel Salmo dice: “Tutte le mie ossa
diranno: Oh Signore, chi è come Te’’. Da qui dunque i pii usano
dondolare il corpo durante la preghiera. Pregano poi indossando il tallit, il
mantello bianco con le bande azzurre, ed i tefillin, le scatoline di cuoio
legate intorno alla fronte che contengono le scritture.
Nella zona femminile sono molte le ebree che mettono la
scrittura sugli occhi. Ma è arrivata al tempio anche la tecnologia e qualche
ragazza ha sostituito il libro della preghiera con lo smartphone. Alla fine
tutte escono a marcia indietro per non voltare le spalle al sacro Muro.

Salendo le scale, dall'area del muro al quartiere
ebraico, si incontra subito un piacevole fast-food. Chiaramente kosher, con
tanto di certificato del Rabbinato in bella vista. Aperto tutti i giorni ma
chiaramente chiuso a shabbat. Gentili i ragazzi al banco, suggestiva la piazzetta
in pietra nella quale sono dislocati i tavoli. Con 10-12 euro si mangia il
classico piatto di humus, verdure e falafel. Si spende anche meno per un
panino.
Courtyard -
Gerusalemme, Misgav Ladach Road
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