Lo storico monastero dei benedettini di Norcia è stato
danneggiato dal sisma e per questo la piccola comunità internazionale di frati,
quindici monaci, quasi tutti giovani e molti di loro americani, è in questi
giorni del convento di Sant'Anselmo a Roma. Due monaci sono rimasti sul luogo
per monitorare la situazione e per vegliare sulla basilica che ha subito
lesioni. Anche le celle dei monaci sono danneggiate e per questo, "in via
precauzionale", hanno deciso di trasferirsi "temporaneamente",
come tengono loro stessi a precisare, a Roma.
La loro storia è legata al Grande Giubileo del 2000 e
anche ad un piccolo birrificio che produce la Nursia, una 'bionda' che,
all'inizio venduta solo negli spacci vaticani, da qualche hanno si è ritagliata
una sua nicchia anche nel mercato.
"We are ok, we are alive", "stiamo
bene, siamo vivi", fanno sapere i frati che infatti, per un soffio, solo
perché le loro preghiere mattutine erano cominciate prima del solito per la
festa di San Bartolomeo, il 24 agosto, al momento della prima forte scossa di
terremoto, erano fuori dalle loro celle e in strada verso la basilica. Nessun
ferito ma "come molti altri a Norcia abbiamo subito molti danni alle
nostre costruzioni e soprattutto alla nostra basilica. E' veramente triste che
i bei restauri che erano stati completati nel luogo natale di San Benedetto ora
sono andati in briciole. Che cosa potete fare? Pregare per noi - è l'invito dei
benedettini - pregare per chi ha perso la vita, una persona amata, o la
casa". Ma non nascondono che avranno bisogno anche di aiuti più materiali
per pensare alla ricostruzione.
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