Oggi, 23 agosto, si celebra Santa Rosa da Lima, religiosa
peruviana del terz'ordine domenicano che ha vissuto a metà del 1500. Non tutti
sanno però che il suo nome è curiosamente legato alla sfogliatella napoletana.
Tutto ha inizio nel 1600, nel monastero di Santa Rosa da
Lima a Conca dei Marini, sulla Costiera Amalfitana. Un giorno la monaca cuoca,
con della semola cotta nel latte, avanzata dal pranzo, decise di preparare un
impasto, aggiungendovi del liquore di limone, frutta secca e zucchero; a parte
arricchì l'impasto del pane con del vino bianco e dello strutto, lo lavorò a
lungo e creò una sacca a mo' di cappuccio di monaca, in cui inserì il primo
composto. Sigillò il tutto o lo mise a cuocere nel forno a legna. Appena
assunse la classica colorazione dorata, guarnì il nuovo dolce con un cordone di
crema pasticciera e delle amarene candite. Il dolce fu chiamato ‘Santa Rosa’,
in onore della santa a cui era intitolato il monastero dove fu preparata per la
prima volta. Così nacque la sfogliatella che arrivò a Napoli solo un secolo e
mezzo dopo grazie a un pasticciere, Pasquale Pintauro, che ottenne la ricetta (almeno così viene tramandato) da una zia monaca.
Commenti
Posta un commento