In origine c’era il vino ma nei secoli grazie ai primi alambicchi
arrivò anche il distillato. La prima notizia scritta dell’uso dell’acquavite
come bevanda ci viene dal frate francescano medico, poi cardinale, Vital du
Four (1260-1327) in un suo manoscritto del 1310, custodito nella Biblioteca
Vaticana. Già priore dell’abbazia di Elusa (Eauze), capitale dell’odierno
Bas-Armagnac, il medico scriveva nel suo “Pro conservanda sanitate liber utilissimus”delle
quaranta virtù possedute dal distillato di vino e si può facilmente dedurre che
a quel tempo l’acquavite fosse già bevuta diffusamente. In particolare il cognàc è un'acquavite francese
tutelata da una ‘Appellation d'origine contrôlée’ (Aoc), ricavata
dalla distillazione di vino bianco. Si produce solo nei
dipartimenti della Charente e della Charente Marittima nell'ovest
della Francia, ed una piccola porzione della Dordogna e del
dipartimento delle Deux-Sèvres.
Il distillato prende il nome dalla città che
tradizionalmente è stata la sede principale del suo commercio, Cognac.
Lambita dal fiume Charente, la cittadina è completamente
dedita alla coltivazione delle viti e alla produzione del superalcolico. La
cittadina vecchia, chiusa da mura e dalle caratteristiche costruzioni bianche,
è costellata di negozi dedicati alla bevanda. Alcune delle migliori marche
hanno poi il loro centro di produzione giusto alla cinta muraria e c’è anche un
museo del cognac. Tra l’altro venduto non solo in bottiglia ma nelle fogge più
impensabili, come tra i gusti di gelato. Fuori città lunghe distese di viti basse che occupano gran parte dei terreni della regione. Cognac merita una visita anche se la cittadina appare un po' dismessa e forse non a pieno consapevole che il suo 'tesoro' liquido potrebbe essere anche un'attrattiva turistica.
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