
San Vincenzo
diacono e martire a Saragozza, che viene spesso raffigurato con un grappolo d’uva in
mano e la palma del martirio, è ancora oggi molto noto in Francia come
protettore dei vignaioli e dei loro prodotti, ma anche in Italia, in tempi
remoti, i contadini si rivolgevano a San Vincenzo quando erano flagellati da
calamità naturali, come siccità, piogge torrenziali, malattie alle colture,
alle quali non si sapeva come porre rimedio.
Il culto di San Vincenzo patrono dei vignaioli nacque in Francia, dove si tramanda
la leggenda che un giorno il Padre Eterno pregò San Vincenzo di andare sulla
terra per benedire i suoi devoti. Il Santo trovò ospitalità in un monastero
dove si coltivava la vite e si produceva vino. I monaci gli offrirono
abbondanti calici del loro pregiato nettare e il Santo si trovò tanto bene
presso di loro che, preso da ebbrezza, si
dimenticò la via per ritornare in Paradiso. Dio per punirlo lo trasformò in
una statua di pietra,
lasciandolo per qualche tempo in quella situazione. Ripresa poi dal Santo la via
del Cielo, la statua rimase per ricordo ai monaci che la collocarono nella loro cantina.
San Vincenzo è celebrato dalla Chiesa il 22 gennaio.
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