Nella moltiplicazione dei pani e dei pesci,
uno dei miracoli più noti del Vangelo, alcuni studiosi ritengono che "non
fossero in verità pesci ma pani composti da alghe". E’ quanto si legge nel saggio "Per un
vegetarianesimo cristiano" (Editrice Messaggero di Sant'Antonio) scritto
da Paolo Trianni, filosofo e teologo, docente presso il Pontificio Ateneo
Sant'Anselmo.
E' possibile essere cristiani vegeteriani? E
su quali basi teologiche? Parte da queste domande la riflessione contenuta nel
saggio. Provare dunque a cambiare rotta, in una religione, il cristianesimo,
che da un punto di vista alimentare non ha grandi restrizioni come altre, per
l'autore è possibile.
La Bibbia, a dire il vero, non dà precisi
riferimenti in questo senso e anche il Nuovo Testamento ci presenta Gesù che
"mangia, e mangia presumibilmente anche carne, sicuramente pesce". Ma
questo - secondo l'autore del saggio - non può impedire di trovare nuove
interpretazioni e la diffusione di una cultura e di una teologia che porti i
cristiani a farsi più rispettosi dell'ambiente, anche alla luce della
"Laudato Si'", l'enciclica di Papa Francesco. Secondo Trianni,
dunque, "il vegetarianesimo è un corollario logico della dottrina di Gesù.
Se egli non ha esplicitamente condannato l'astinenza dalle carni, la si può
comunque dedurre dalle sue parole". "La nonviolenza insegnata dal
Cristo - sostiene ancora l'autore - non può limitarsi agli uomini, ma deve
essere stesa a tutte le creature".
In quest'ottica nel 2017 è nato il
"Centro studi cristiani vegetariani", con sede a Prato. Proprio per
studiare, anche a livello teologico, una possibile evoluzione del cristianesimo
in chiave più rispettosa dell'ambiente, a partire dall'alimentazione. E un
convegno viene organizzato in occasione della festa di San Francesco d'Assisi.
Nel libro non si nega che tutto questo
comunque non trova precetti nelle Scritture. Ma allo stesso tempo si sottolinea
che "il vegetarianesimo si deve considerare una di quelle verità bibliche
che si scoprono nel tempo. Una di quelle verità bibliche il cui tempo è
arrivato".
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