
Anselmo, una delle personalità di maggior
rilievo del Medioevo, detto in Italia “d’Aosta” dalla città in cui nacque, ma
dalla storiografia internazionale chiamato “di Canterbury” dalla sede
episcopale che ricoprì in Inghilterra, nacque nel 1033 dal longobardo Gundulfo
e da Eremberga, una nobile della Borgogna. Dopo gli anni della giovinezza,
segnati dall’educazione religiosa della madre, ma anche dal contrasto con il
padre, che gli avrebbe impedito di entrare in monastero, verso il 1060 si recò
in Normandia, nell’abbazia benedettina di Notre-Dame-du-Bec, richiamato dalla
fama di un celebre maestro, Lanfranco di Pavia, a quel tempo priore
di Le Bec. Anselmo ne divenne allievo. Si fece monaco, e quando nel 1062
Lanfranco, divenuto abate di Santo Stefano di Caen, abbandonò Le Bec, Anselmo
lo sostituì e nel 1078 fu eletto abate.
Alcuni anni prima, nel 1066, il duca normanno
Guglielmo il Conquistatore si era impadronito della corona d’Inghilterra; nel
1070 il sovrano volle Lanfranco a Canterbury come arcivescovo e primate, e alla
morte di Lanfranco, il figlio del Conquistatore, Guglielmo II il Rosso, chiamò
Anselmo come suo successore sulla cattedra episcopale. Ma in Inghilterra lo
aspettava un periodo difficile e pieno di contrasti con il sovrano. Il rifiuto del
re alla richiesta di Anselmo di recarsi a Roma per ricevere dalle mani del Papa
il pallio arcivescovile provocò una grave tensione con il sovrano. I contrasti si
accentuarono e Anselmo dovette lasciare la sua sede per l’esilio. Morto nel
1100 Guglielmo il Rosso, il suo successore Enrico lo richiamò a Canterbury. Ma
il nuovo sovrano, continuando la linea dei suoi predecessori, riprese la
controversia delle investiture e pretese da Anselmo l’omaggio feudale. Il
vescovo si oppose e nel 1103 preferì lasciare nuovamente l’Inghilterra, recandosi
a Roma da Papa Pasquale II e poi a Lione. Solo nel 1106 poté far ritorno a
Canterbury, dove morì il 21 aprile 1109, all’età di 76 anni, e fu sepolto nella
cattedrale. E’ il 21 aprile il giorno in cui viene celebrato dalla Chiesa.
Anselmo fu uno dei
maggiori teologi cristiani. Quando, nel 1079, divenne abate di Le Bec, aveva già
scritto due delle sue più celebri opere, il Monologion (Soliloquio) e il
Proslogion (Colloquio).
Anselmo fu canonizzato
nel 1170 da Papa Alessandro III, su iniziativa di Tommaso Beckett. Fu poi
proclamato dottore della Chiesa nel 1720 da Papa Clemente IX.
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