A TAVOLA CON PAPA FRANCESCO


Era il 17 marzo del 2013 e nel suo primo Angelus Papa Francesco lasciò i fedeli meravigliati quando alla fine della preghiera augurò a tutti: "Buon pranzo". Un saluto semplice, normale, ma che diede subito la cifra del suo modo di approcciarsi alla gente. E la tavola, soprattutto se condivisa ed aperta ai più poveri, per il pontefice argentino ha un significato particolare. Per questo lo scorso 19 novembre fece trasformare l'Aula Paolo VI in Vaticano in una enorme sala da pranzo dove erano invitati a tavola con lui centinaia di persone, tra le più povere e fragili della società.
Un libro ora ripercorre tutti i momenti del Papa legati alla tavola, dalle sue origini ai piatti preferiti, dalle prediche con riferimenti alla vita familiare alla volontà di condividere il mangiare con chi non lo ha: "A tavola con Papa Francesco. Il cibo nella vita di Jorge Mario Bergoglio" di Roberto Alborghetti (Mondadori). 
Il libro sarà al centro di uno degli interventi dell'evento 'Il Nostro Pane Quotidiano' organizzato dall'Ambasciata Italiana presso la Santa Sede.
"Pochi sanno che Papa Francesco - spiega l'autore -, prima di laurearsi in Filosofia e Teologia, si è diplomato in Chimica degli alimenti e che il cibo e la cucina hanno per lui un ruolo importante". Per il pontefice "la condivisione del cibo è un tempo per il prossimo".
Nel libro dunque si ripercorre la vita di Francesco partendo da questo particolare punto di vista, dalle ricette delle feste della sua infanzia, passando per la sua vita religiosa in Argentina dove non disdegnava di mettersi ai fornelli per preparare qualche cosa per i suoi studenti o confratelli, fino ad oggi. C'è il pontefice che nei viaggi in Italia chiede di pranzare con i poveri e non si fa problemi se la tavola è apparecchiata con piatti e bicchieri di carta. O il Papa che si presenta a sorpresa per condividere il pranzo nella mensa degli operai vaticani.
E poi i tanti riferimenti alla tavola nelle sue omelie, soprattutto quelle a Santa Marta dove l'intimità della cappella lascia lo spazio ad una predicazione del cuore. Alborghetti cita la storia della cotoletta alla milanese per spiegare la solidarietà. Ma anche nella solenne messa di Pasqua ha elogiato la casalinga che lascia le patate sul fuoco ("le troverà bruciate") per correre dopo l'annuncio della resurrezione.
Poi il riferimento alla tavola della famiglia: se non si parla, guardando la tv o lo smartphone, è "poco famiglia". Per concludere - come ricorda l'autore - che tra i film preferiti di Bergoglio c'è "Il pranzo di Babette".
Per gustare la tavola di Francesco l'autore indica anche alcune ricette, dalle empanadas alla cima genovese, dalle alfajores alla bagna cauda.

Qui la ricetta delle empanadas

Ricetta argentina

Ingredienti

-      200 gr farina
-      80 gr burro
-      Olio
-      Sale
-      2 uova sode
-      Cipolla
-      140 gr carne macinata
-      Uvetta
-      Paprica
-      Cumino
-      Pepe
-      Olive nere denocciolate

Preparazione

1.   Preparare la pasta mescolando la farina e il burro con mezzo bicchiere d’acqua tiepida, un filo d’olio e un pizzico di sale. Coprire l’impasto e farlo riposare per mezz’ora.
2.   Rassodare le uova. Far rinvenire l’uvetta con l’acqua.
3.   Tritare la cipolla, versarla in una padella con l’olio. Unire la carne macinata. Aggiungere l’uvetta, condire con paprica, cumino, sale e pepe. Lasciare raffreddare.
4.   Stendere la pasta e fare dei dischetti. Riempire con il ripieno di carne, un pezzetto di uovo sodo e un’oliva denocciolata. Chiudere a metà.
5.   Infornare a 180 gradi per 15 minuti circa.

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