
La cura che Vulstano si prendeva per la salute
delle anime a lui affidate non gli faceva dimenticare la propria. Egli serviva
Dio con la frequente celebrazione della messa, contrariamente all’uso del
tempo, con l’assidua preghiera, le abbondanti elargizioni ai poveri e i
frequenti digiuni. Si racconta che un giorno, mentre celebrava messa, sentì
l’odore di un’oca che le persone di servizio stavano cuocendo per lui. Il
profumo dell’arrosto gli fece venire per un istante l’acquolina in bocca, ma
egli ricacciò prontamente quella tentazione di gola promettendo al Signore di
non mangiare più per tutta la vita carne di oca della quale era goloso. Quando
gliela presentavano nei pranzi ai quali interveniva per convenienze sociali,
per non mangiarla faceva finta che non fosse di suo gradimento.
La Chiesa ricorda San Vulstano il 20 gennaio.
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