Risposta alle ricorrenti crisi ambientali,
sicurezza alimentare, mobilità umana: sono stati i tre temi al centro dei
lavori del XIII incontro del Gruppo Sahel, nato all’interno della
confederazione delle Caritas del mondo (Caritas Internationalis) che raggruppa
una ventina di organismi nazionali tra Caritas africane della regione, partner
europei (tra cui Caritas italiana) e una rappresentanza di organizzazioni
statunitensi. Il gruppo si è riunito a Le Saly, in Senegal, per discutere ed
elaborare strategie condivise e replicare così alle complesse sfide della
regione.
Una delle possibili risposte al cambiamento
climatico – scrive l’Osservatore Romano - è l’agro-ecologia. In particolare a
Le Saly sono state discusse le principali azioni di rafforzamento delle
capacità delle comunità locali di fronte alla crescente sfida climatica che
porta a precipitazioni sempre più irregolari su territori dove già in passato
le attività agricole e di pastorizia dovevano fare i conti con ecosistemi
fragili. Oggi — afferma Caritas italiana in un comunicato — «garantire la
sicurezza alimentare in queste regioni significa mettere al centro pratiche che
siano compatibili con le condizioni ambientali in mutamento».
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