Dalle carceri in Vaticano con i loro taralli:
sono i detenuti delle carceri pugliesi che hanno incontrato Papa Francesco nell’udienza
generale. I detenuti fanno parte di un programma di reinserimento con la
produzione di pasta e taralli in una masseria di Andria nell'ambito deò
progetto diocesano "Senza sbarre". "Per Francesco - confida all’osservatore
Romano Matteo, uno dei ragazzi che ha incontrato il Papa - ho preparato i
taralli migliori e la pasta più buona! Ce l'ho messa tutta, e volete sapere
perché? Il Papa ripete sempre ai potenti che nessuno deve essere scartato, sì,
mai più una persona deve essere scartata". Matteo è il nome che il giovane
senegalese ha scelto per sé al momento del battesimo in carcere, dove si è
convertito. Racconta che i suoi colleghi - "sono amici, anzitutto" –
dopo una giornata di lavoro al pastificio "la sera rientrano in carcere o,
comunque, a casa se sono agli arresti domiciliari".
A MANO LIBERA
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