I MOSTACCIOLI DEL POVERELLO D'ASSISI

"Laudato si'" anche per il cibo. Francesco d'Assisi non era un asceta, completamente disinteressato alla tavola. Mangiava pane e focacce ma anche verdure, mostaccioli formaggi, carne di maiale. "Il cibo di Francesco. Anche di pane vive l'uomo" racconta il rapporto tra il santo e il mangiare, anche questo considerato dono e segno di letizia. Edito dalle Edizioni di Terra Santa, è stato scritto da Giuseppe Cassio e Pietro Messa.
Stando a quanto si racconta generalmente su san Francesco d'Assisi, pare che egli non avesse nulla a che fare con il bisogno di nutrirsi. Eppure nella sua vicenda umana il cibo c'è: cereali, erbe selvatiche, ortaggi, i mostaccioli a base di mandorle, miele e mosto d'uva, ma anche uova, formaggi, carne di maiale, pollo, pesce bianco o azzurro e  pasticcio di gamberi, il suo preferito. Sono solo alcuni dei cibi che Francesco apprezzava e che sono raccontati negli episodi di questo libro, desunti dalle fonti francescane. Francesco appare come un "sano goloso".
Il cibo compare anche tra le norme della 'Regola non bollata'. "Colui che mangia - indicava ai suoi confratelli Francesco - non disprezzi chi non mangia. E ogni qualvolta sopravvenga la necessità, sia consentito a tutti frati, ovunque si trovino, di servirsi di tutti i cibi che gli uomini possono magiare".
A Natale poi era praticamente vietato fare digiuno: "Voglio che in un giorno come questo - disse un giorno Francesco a frate Morico - anche i muri mangino carne".
E se la dispensa è vuota c'è sempre la Provvidenza. Quando si trovava in un convento vicino Rieti, tutti i giorni riceveva la visita di un medico per la cura degli occhi. Chiese un giorno ai confratelli di invitare il dottore a pranzo ma in quel momento non avevano che un po' di pane, legumi e vino. Una tavola un po' misera, di cui i fraticelli si vergognarono. Ma improvvisamente bussò una donna che portava in regalo pesci, gamberi, miele uva. "Neppure voi frati conoscete - commentò il medico - la santità di quest'uomo".

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