“Pace e bene”: così ti accolgono i fratelli e le sorelle
della Fraternità francescana di Betania. I sai celesti perché “siamo un po’
francescani e un po’ mariani”, spiegano. Ieri sera a Roma, sulla Giustiniana,
abbiamo cenato con loro. Verdure dell’orto all’agro e gratinate, tortellini,
sformato di patate, spezzatino di carne, la pizza alta e soffice fatta da loro,
e per finire anche i dolci. Ma più che il menù è il clima che si respira in
questa tavola amicale e gioiosa. Che accoglie tutti con piacere, come gli amici
di Gesù che erano a Betania: Marta, Maria e Lazzaro.
“Viviamo di provvidenza ma non ci manca mai niente”,
assicura suor Sabina, con i suoi 53 anni tra le più grandi in questa
congregazione piena di giovani. “Una volta – mi racconta mentre sediamo accanto
a tavola – ci mancava il latte. Abbiamo allora detto: preghiamo san Giuseppe
perché ce ne arrivi un po’. Non abbiamo fatto in tempo a dirlo e abbiamo sentito
citofonare. Era una delle persone che qualche volta viene a stare un po’ con noi; ci ha dato delle
buste piene. ‘Ero andato a fare la spesa per me e ho preso qualcosa anche per
voi’. E c’era il latte!”.
Per finire sulla tavola dei francescani ‘azzurri’ i dolci, biscotti di diversi tipi e panettone, perché la gente porta a frati e suore anche
pietanze per stare bene, non solo per nutrirsi. Si mangia, e poi si parla, si
ride intorno al camino, si prega, e andando via chi vuole lascia un’offerta.
Non c’era un modo migliore per cominciare il nuovo anno.
Commenti
Posta un commento