Utilizzare il vino in giacenza nelle cantine
per produrre alcol igienizzante. A proporlo sono l'Alleanza cooperative
agroalimentare e AssoDistil, spiegando che questa operazione consentirebbe di
immettere sul mercato 22 milioni di litri di alcol per le strutture sanitarie e
per tutta la collettività, limitando anche l'attuale ricorso alle importazioni
rese ancora più difficili per i trasporti. "La volontà del sistema
cooperativo è dimostrare tutta la propria solidarietà al settore sanitario e
più in generale all'intera collettività", spiega il presidente di Alleanza
cooperative agroalimentari, Giorgio Mercuri, nel precisare che dagli ultimi
dati in possesso del ministero, a oggi da nord a sud ci sono giacenze di vino
da tavola e a denominazione. La distillazione di solidarietà, per Mercuri,
"può rappresentare un'importante opportunità per i produttori e per il
Paese". A spiegare i dettagli della proposta è il presidente di
Assodistil, Antonio Emaldi. "Si tratta di dare il via libera ad una
distillazione in via temporanea per due mesi, aprile e maggio, di 2 milioni di
ettolitri per una produzione di circa 22 milioni di litri di alcol. Come
stabilito da regolamento i produttori di vino per questa operazione dovrebbero
ottenere un contributo da parte dello Stato, nella logica di evitare
conseguenti distorsioni nei mercati e contenere il prezzo di vendita degli
igienizzanti ai consumatori finali".
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