Tutto è partito da una messa a sorpresa a cui Papa
Francesco lo ha invitato. E così don Lino Di Dio, trent'anni,
originario di Gela (Caltanissetta), devoto all’icona della Divina Misericordia,
si ritrova a concelebrare a fianco di Bergoglio e a chiedergli, a fine messa, di
benedire l’immagine che avrebbe portato con sé a Gela, la cittadina
siciliana nota per il suo petrolchimico in crisi e per le conseguenze
ambientali che l’hanno deturpata e hanno colpito tanti dei suoi abitanti. Il Papa
chiede a don Lino della sua città e lo invita ad aprire una mensa per i poveri
nel nome della Divina Misericordia.
Così è nata la “Piccola casa della Divina misericordia”. Quando l’esperienza è
cominciata, don Lino e i suoi volontari preparavano pasti per 20 persone, poi gli ospiti dei pranzi sono diventati oltre 300 poiché
la chiusura di parte del petrolchimico ha lasciato sul lastrico decine di
famiglie, a cui si sono aggiunti tanti migranti sbarcati sulle coste siciliane.
Oltre alla mensa è stato avviato un centro di ascolto e di mediazione
familiare, un emporio dei vestiti e un servizio lavanderia, assieme a
laboratori artigianali e di bomboniere solidali.
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