“Per la cucina italiana vale la pena andare in galera”: è
il titolo scelto qualche tempo fa dal New York Times per raccontare e lodare ‘InGalera’, il
ristorante nato all'interno del penitenziario di Bollate, alle porte
di Milano.
Il prestigioso giornale americano non esitava a parlare di “trionfo”
per un locale che oggi attira una clientela molto varia: dalla buona borghesia
milanese alle famiglie con bambini, dai personaggi tv agli uomini d’affari.
Tutti pazzi dunque per la “serata da reclusi”.
Arredo di design, ai muri i poster dei film che hanno
avuto un carcere come location (come ‘Fuga da Alcatraz’), 52 posti a sedere,
apertura a pranzo e cena sei giorni su sette, nove persone impiegate, cinque in
cucina e quattro in sala. I lavoratori, fatta eccezione per lo chef e il maitre, sono tutti detenuti e il ristorante è proprio all'interno del carcere.
InGalera
- Milano, Carcere di Bollate, via Cristina Belgioioso 120
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