Non solo agnello sulla tavola dell’Ultima Cena. Qualche artista
ha pensato che Gesù e gli apostoli possano avere mangiato gamberi di fiume,
nonostante il divieto del Levitico: “Di tutti gli animali, che si muovono o
vivono nelle acque, nei mari e nei fiumi, quanti non hanno né pinne né squame,
li terrete in abominio” e "non mangerete la loro carne". Che ci fanno allora tutti quei crostacei sulla tavola
del Signore?
Gli affreschi dell’Ultima Cena con gamberi, ascrivibili ai secoli XIII, XIV e
XV, sono diffusi nelle chiese situate sull'arco alpino centro-orientale. La prima
spiegazione al fenomeno è che la tavola è stata imbandita con quanto si trovava
abitualmente nei territori in cui vennero realizzate le pitture parietali.
Località come San Polo del Piave o la Valle del Brenta, in cui si riscontrano queste rappresentazioni, erano rinomate per i propri gamberi di fiume, che
venivano consumati soprattutto nel periodo quaresimale. Ma la ragione più strettamente religiosa è che i gamberi fanno
risaltare il rosso, la forza del sangue, che è poi quello versato da Cristo per
salvare l’uomo.
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