Compie cento anni la fattoria
dei Nasser, a Betlemme, simbolo della volontà di costruire “ponti” nel
complicato Medio Oriente. La vigna di proprietà di una famiglia palestinese da
tre generazioni oggi è diventata la “Tenda delle Nazioni”.
Daoud abita in una fattoria su
una collina che si trova a circa quindici chilometri da Betlemme, nel pieno dei
Territori palestinesi. Fu suo nonno ad acquistare quel terreno
quando la Palestina era ancora sotto l’impero Ottomano, nel 1916. Daoud e i
suoi fratelli, come suo padre prima di loro, crescono su quella collina e
rimangono fedelmente legati a quel luogo. Ma in quell'angolo di mondo la terra
è una coperta troppo corta, che spesso viene conquistata strappandola ai
vicini. Per comprare l’ultima collina della zona rimasta in mano a una famiglia
palestinese, gli israeliani offrirono a Daoud addirittura un assegno in bianco,
ma la sua risposta fu chiara e coraggiosa: “La nostra terra è la nostra madre. E la nostra madre non è in vendita”. Tanti
i tentativi di espropriazione ma Daoud non si è arreso e ha deciso di
non rispondere alla violenza con la violenza. Anzi ha aperto la vigna di
famiglia a chiunque voglia andare a trovarlo, accogliendo da numerose parti del
mondo volontari che condividono l’idea di costruire “ponti” e che vengono per
dargli una mano. La missione
di Daoud è aprire spazi di dialogo, a partire da quello non facile tra israeliani
e palestinesi.
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