Lo scorso giovedì a Gerusalemme Est presso la “Casa di Abramo”
sessanta tra musulmani e cristiani si sono riuniti per condividere il pasto
tradizionale dell'Iftar, che rompe il digiuno nelle notti di Ramadan. Lo
riferisce il Patriarcato Latino di Gerusalemme.
Situata nel quartiere
di Ras al Amud a Gerusalemme Est, la Casa di Abramo, tenuta dalla Secours Catholique, la Caritas
francese, ha accolto i rappresentanti delle Chiese di Gerusalemme e le
autorità civili e religiose musulmane per condividere un pasto insieme nel mese
sacro dell’Islam. La cena è iniziata dopo il tradizionale “colpo di cannone”
che annuncia il momento di rottura del digiuno durante il Ramadan.
L’Iftar rappresenta il pasto di festa condiviso, dopo il
tramonto, dai musulmani nelle serate di Ramadan. Dopo aver digiunato tutto il
giorno, a partire dalla prima preghiera del mattino, chiamata al Subh o preghiera dell’alba, i
fedeli musulmani si riuniscono per celebrare la fine del digiuno. “Questo è un momento
di gioia, come mostrano ogni sera le turbolenze nelle strade e i fuochi
d’artificio che animano questo quartiere di Ras Al Amud a Gerusalemme Est”,
raccontano dal Patriarcato.
Organizzato dal Patriarcato latino di Gerusalemme e dalla
Casa di Abramo per il secondo anno consecutivo, l’evento ha l'intento di rafforzare i legami tra
le comunità cristiane e musulmane. Alla fine del pasto tutti gli intervenuti
hanno ringraziato mons. William Shomali, vicario patriarcale per Gerusalemme e
Palestina, e Cécile Roy, direttore della Casa di Abramo, per l’iniziativa.
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