“Questa è la pizza che si mangiava a casa di Gesù”, dico
con solennità, portando a tavola il mio ultimo esperimento culinario. “Speriamo
per Lui che la Mamma non la facesse così carica”, fa eco uno dei figli. In
effetti la mia prima pizza con lo zatar, spezia mediorientale acquistata la
mercato della Città Vecchia a Gerusalemme, è un po’ troppo condita. Un errore
da correggere la prossima volta.
Lo zatar è la spezia più diffusa in Palestina ed è
l’ingrediente principale della focaccia che si mangia a colazione, i manakish b zatar, nota anche come pizza
libanese. Lungo le vie si vende su carrettini che spargono il profumo di timo e
origano ovunque.
Nella miscela ci sono anche sesamo, sale, e alcune volte –
perché a seconda dei paesi la ricetta della spezia un po’ varia - anche
maggiorana, santoreggia, semi di finocchio e issopo.
L’issopo è una specie di
origano e soprattutto una pianta che profuma di Bibbia: il suo nome deriva infatti
dalla parola latina hyssopu o dal greco hyssopos che
a loro volta sarebbe derivato dall'ebraico ezob
o esob che significa “erba santa”.
Lo troviamo citato dall'Esodo al Vangelo di Giovanni, dai Salmi al Levitico.
Sarà per questo che i banchi delle spezie hanno un loro
fascino tutto particolare. Ogni odore ha una storia.
Ma torniamo alla pizza allo zatar.
Ricetta mediorientale
Ingredienti
- Zatar
- Un
panetto di lievito di birra, 25 grammi
- Zucchero
- Sale
- Olio
d’oliva
Procedimento
1. Impastare
la farina e il lievito con l’acqua tiepida, aggiungere un pizzico di zucchero,
un filo d’olio e il sale.
2. Lasciare
lievitare almeno un paio d’ore.
3. Preparare
il condimento con zatar e olio.
4. Una
volta lievitata la pasta preparare delle pizzette, condirle e infornarle.
5. Cuocere
a 160-180 gradi (dipende dal forno) per una ventina di minuti.
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