La
tavola è sempre moderna, mentre tra un po’ anche il tablet sarà obsoleto.
Parola di Fabrice Hadjadj, filosofo e saggista francese, di
famiglia ebrea agnostica e convertitosi al cattolicesimo. E’ quanto argomenta
in uno dei saggi che compongono il suo libro: Ma che cos'è una
famiglia? La trascendenza nelle mutande & altri discorsi
ultra-sessisti (Ares,
Milano 2015).
A conclusione del suo saggio, Hadjadj riporta questo brano del
libro dei Proverbi: “La
sapienza si è costruita la sua casa, ha intagliato le sue sette colonne. Ha
ucciso il suo bestiame, ha preparato il suo vino e ha imbandito la sua tavola”
(Pr 9, 1-2). E allora si domanda: “Come interpretare questi
versetti del libro dei Proverbi? Il linguaggio è metaforico; si tratta forse di
una metafora che potrebbe essere sostituita da un’altra, più adatta al nostro
secolo? Si può dire e anche meglio?: ‘La Sapienza ha fabbricato un tablet, ha
moltiplicato i canali Wi-Fi, ha condiviso i suoi migliori momenti su Instagram?’". Definitivamente
no, “il culto cattolico ha troncato la domanda, c’è una ‘Tavola santa’, non ci
sarà un tablet sacro” e nessun IPad al mondo riuscirà nell'impresa”.
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