Grande direttore generale della Rai, giornalista,
manager. È impossibile raccontare in poche righe Ettore Bernabei, scomparso
all'età di 95 anni. In questo spazio mi piace ricordarlo nella sua ultima
esperienza, quella della sua Lux Vide, a mio avviso finita non sempre
giustamente nel capitolo 'scandali' (Ior); è stata ed è mirabile strumento
anche di evangelizzazione. Diciamolo: fiction come quella di Don Matteo valgono
più di tante prediche di certi preti. Ode dunque a Bernabei, creativo, geniale,
che si è fatto 'strumento' di Dio anche con la sua vita professionale.
E siccome questo è uno spazio semiserio, ode anche a
Natalina, la mia preferita della fiction del prete interpretato da Terence
Hill.
Tra le pentole della sua grande e da me invidiata cucina,
tra sbuffi e brontolii (perché 'qui non è un ristorante'), tra scenate
divertenti e parole talvolta commoventi, racconta al grande pubblico come si
possa amare cucinando. Perché - come diceva Santa Teresa d'Avila - "Dio
c'è, anche tra le pentole". E forse Bernabei, oltre ai grandi racconti
della Bibbia o alle vite dei santi inarrivabili, voleva comunicare alle
famiglie anche questo Dio della quotidianità.
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