I CEDRI DI SUKKOT

Il rito si ripete ogni anno: alla vigilia della festa di Sukkot, le campagne calabresi si popolano di rabbini ed ebrei ortodossi. Cercano i cedri per la festa che non possono essere cedri qualsiasi. E’ soprattutto Santa Maria del Cedro, in provincia di Cosenza, la meta di chi cerca questi frutti senza imperfezioni, macchie, rugosità improprie o cicatrici; e con una forma conica perfetta.
Quella di Sukkot, nota anche come "Festa dei tabernacoli" o "delle capanne", è la celebrazione che ricorda i quarant'anni passati dagli ebrei nel deserto, in capanne di rami, dopo la fuga dall'Egitto e prima di giungere nella Terra promessa.
La caccia al cedro perfetto parte un mese prima e gli ebrei ortodossi arrivano in Calabria da ogni angolo del mondo; qui i frutti ricercati superano anche quelli di Israele o Marocco. Oltre alla capanna (sukkà), il secondo elemento che caratterizza la festa è infatti il lulàv: un fascio composto da un ramo di palma, due di salice, tre di mirto e da un cedro.


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