Incontri dietro a un piatto fumante di cous
cous, un tè verde o dei biscotti troppo scuri per i nostri gusti. “Storie di
semola e semplicità” di Damiano Meo (Tau editrice) è una piccola raccolta di
racconti che narrano la vita quotidiana quando le persone vogliono incontrarsi,
dialogare, scambiare esperienze e culture. Ambientato nella Sicilia dove da
anni sono presenti gli arabi, il libro vuole essere uno stimolo a tutti a
superare le barriere della diffidenza. Magari cominciando a scambiarsi le
ricette di cucina come fa il protagonista del primo racconto. La postfazione è
di mons. Gian Carlo Perego, direttore di Migrantes.
Un pasto per superare la diffidenza!!! Mi piace! Effettivamente è una delle cose più naturali e, forse, più semplici, ma talvolta lo dimentichiamo. Forse dovremmo provare a servire alla mensa dei poveri, per avere meno paura del prossimo. Leggendo questa recensione mi è venuto in mente un gesto molto potente di cui il Vangelo ci rende partecipi: "Mentre mangiavano prese il pane e, pronunziata la benedizione, lo spezzò e lo diede loro..." (Marco 14,22).
RispondiElimina..sono capitata qui per caso.. mentre cercavo la ricetta del cuscus di verdure :) Però concordo: sedersi a tavola insieme ad altre persone è un momento per guardarsi negli occhi e stare bene. Annamaria
RispondiEliminaCiao, benvenuti in questo spazio! E grazie di queste riflessioni.
RispondiEliminaSono una mamma. Mi ha parlato di questo libricino una mia amica insegnante: lo consiglio perché è semplice, emozionante, fa riflettere, rasserena e ha colpito anche mio figlio Luca che è al secondo anno di liceo. Non vedo l'ora che esca un altro testo dello stesso autore. Marisa
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