Prima della guerra i cristiani presenti nella
città di Aleppo erano circa 160.000, attualmente sono 35.000. Dopo la liberazione
della parte orientale della città le famiglie stanno tuttavia tornando
lentamente nelle loro case, pur in una situazione drammatica. Prescindendo
dalle distruzioni delle strutture, la priorità ora sono i bisogni primari.
Servono anzitutto pacchi viveri, combustibile per riscaldamento ed elettricità.
Sin dall’inizio del conflitto Acs Italia (Aiuto alla Chiesa che Soffre) ha
fatto giungere ai Cristiani siriani i beni necessari a far fronte ai bisogni
primari. Considerando la sola Aleppo, nel periodo 2011–2016, sono stati
realizzati progetti per complessivi 2.458.731 euro. Per quanto riguarda
l’infanzia, Acs a partire dal maggio 2015 sta curando il progetto “Una goccia
di latte”.
“Distribuiamo latte mensilmente a circa 2.850 bambini. 2.600 di essi
ricevono latte in polvere e 250 latte speciale per neonati”, afferma Nabil
Antaki, il medico siriano che coordina il progetto. Georgina, madre di tre
figli, spiega quanto sia importante questa iniziativa: “Myriam ha 10 anni,
Pamela 6. Siamo uno dei nuclei beneficiari del progetto ‘Una goccia di latte’.
Sia Myriam sia Pamela ricevono un chilo di latte in polvere ogni mese. La
salute di Pamela è diventata critica da quando è stata colpita da un frammento
di proiettile nella schiena, e ora che sta recuperando ha bisogno di latte per
diventare più sana e più forte. Questo progetto è molto importante per me e per
la mia famiglia, e mi piacerebbe molto se proseguisse!”, ha aggiunto.
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