Premetto che credo nel digiuno ecclesiastico e che lo
faccio. Anche perché la Chiesa lo chiede solo due volte l’anno (Mercoledì delle
Ceneri e Venerdì Santo) e in occasioni veramente straordinarie. Un sacrificio
che si può fare, anche perché l'invito è quello di lasciare tutto da parte, anche il cibo, per dedicarsi solo a Dio, il vero nutrimento. Ma l’avviso posto sul sito dei Lefebvriani, all'inizio della Quaresima, mi inquieta
un po’. Ricordando le regole della Chiesa su digiuno e astinenza, sottolinea usando
il carattere in neretto: “Questi
precetti obbligano gravemente”. E già mi immagino un angelo minaccioso con la spada che
dall’alto guarda in giù verso il mio piatto. E ancora: segnalando che il
digiuno è richiesto alle persone dai 18 e i 60 anni e l’astinenza dai 14 in su
(francamente neanche lo sapevo), sottolinea che “però, è vivamente consigliato di abituare i bambini fin da piccoli al
rispetto dell’astinenza e ad un minimo di digiuno adatto alla loro età”. Infine indica a chi non se la sente di digiunare, e non rientra nei casi di esenzione
(malati, donne incinte, addetti ai lavori pesanti, viaggiatori, ma solo se
fanno viaggi lunghi), di “consultare un sacerdote”. Meglio riderci su?
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