C’è chi narra che la giovane Lucia svuotò i
granai del papà per dare da mangiare ai poveri e che, dopo la sua sgridata, li
ritrovarono nuovamente pieni, di fave. C’è chi dice che la forma delle fave
ricordi gli occhi e dunque la vista della quale Santa Lucia è la protettrice. Un’altra
leggende racconta invece che una sera, santa Lucia, passando per una campagna
senti un buon odore provenire da una casa. Entrò e trovò una giovane triste perché
il suo vitello si era smarrito. Ma la santa la rassicurò che sarebbe stato
trovato dal marito che era andato a cercarlo. E in effetti il vitellino fu
ritrovato che ruminava nel campo di fave e venne ricondotto alla stalla. Santa
Lucia si fermò a cena in quella casa dove le offrirono un piatto, a base di
fave, che da questo racconto viene chiamato ‘fava rummunnata’. Tante le
versioni leggendarie per giustificare come mai in alcuni paesi, il giorno della
festa di Santa Lucia, il 13 dicembre, ci sia l’usanza di portare in chiesa una
pentola di fave cotte che dopo la benedizione e la preghiera vengono
distribuite ai fedeli.
E a base di fave una ricetta ‘regalata’ dalla
amica E., una pasta condita a base di pesto di fave e piselli. Io ho scelto
gli gnocchetti sardi ma ognuno li può abbinare a questo condimento la pasta che
vuole.
Ricetta vegetariana
Ingredienti
-
Fave
-
Parmigiano
-
Pecorino
-
Pinoli
-
Basilico
-
Olio
-
Sale
-
Gnocchetti
sardi
-
Piselli
- Pepe
Preparazione
1.
Per
il pesto frullare delle fave fresche sbucciate e lavate con: olio, parmigiano,
pecorino, pinoli, sale, basilico.
2.
Lessare
i piselli. Preparare la pasta, e condire con il pesto e i piselli. Spolverizzare con il pepe.
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