Tamani nel suo libro. “Una delle emozioni
più grandi della mia vita fu quella volta che servii Papa Giovanni Paolo II”,
racconta il cuoco aggiungendo che, assaggiando il piatto, “il Papa era convinto
che mi fossi sbagliato. Rivolgendosi al cardinale Martini, disse che, nei
tortelli, avevo mezzo lo zucchero invece del sale. Sua santità non sapeva che i
tortelli alla zucca sono dolci di per sé, senza bisogno di nessuna aggiunta. Non
mancò qualche divertito spunto polemico: il Papa, che era persona dotata di un
sottile senso dell’umorismo, sostenne che in Polonia e Russia le zucche le
mangiano i maiali. Alla Curia vescovile di Mantova, però, il cuoco ero io e in
quel momento ero la massima autorità in materia, e alla fine, anche il Papa si
convertì”. Lo chef stellato lo racconta nel libro “Diario di un lavapiatti di
campagna” nel quale, il gestore del
ristorante Ambasciata a Quistello, vicino
Mantova, racconta la sua vocazione per la gastronomia, che affonda le radici
nella tradizione, la famiglia, la religione.
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