CASAMARI, OTTO SECOLI DI STORIA

Il 5 gennaio la Chiesa ricorda il Beato Alacrino: fu un priore dell’abbazia cistercense di Casamari. Di lui non sappiamo quasi nulla. Si dice fosse legato ai Papi Innocenzo III e Onorio III e che fu consacrato vescovo.
Casamari ha celebrato nel 2017 l’ottavo centenario della consacrazione della Basilica dell’Abbazia cistercense.
La fondazione dell'Abbazia di Casamari risale agli albori del primo millennio quando alcuni ecclesiastici di Veroli, con l'intento di costruire una comunità monastica benedettina, avviarono la costruzione di un monastero sulle rovine di Cereate, patria del console romano Caio Mario cui si riporta la denominazione di Casamari, Casa di Mario. Intorno alla metà del XII secolo, i monaci benedettini furono sostituiti dai cistercensi i quali edificarono l'attuale monastero. Poi, dalla metà del XIV secolo un lento declino, fino all’arrivo nel 1717 dei Trappisti. In seguito i saccheggi e le invasioni in epoca napoleonica. Nel 1929 Casamari è stata eretta in Congregazione monastica autonoma, aggregata all'Ordine cistercense. 
E a Casamari da secoli c’è una rinomata liquoreria. L'uso presso i Cistercensi di preparare erbe e pozioni a scopo terapeutico è antico quanto il loro Ordine. Da sempre essi si sono preoccupati di produrre infusi, unguenti e sciroppi per la cura di disturbi e malattie per loro stessi, per i pellegrini e per quanti altri bussassero alla porta del monastero. Nei primi tempi, l'attività della liquoreria di Casamari era infatti strettamente legata a quella della farmacia. Poi si è cercato di rendere il gusto dei liquori più gradevole e le due attività sono state separate. “Particolare merito va attribuito in questo sforzo – raccontano dall’Abbazia - al geniale Fra Eutimio Zannucoli, operante a Casamari nella seconda metà del secolo XIX. Egli iniziò nei terreni del monastero, più vicini al torrente Amaseno, la coltivazione della canna da zucchero, dalla quale ricavava melassa per la produzione dell'ottimo Rhum. Successivamente inventò anche la celebre Tintura Imperiale. In seguito altri frati seguirono le sue orme e si arrivò alla produzione di altri liquori come l'Elixir San Bernardo al rabarbaro, il Rosolio Stomatico al mandarino, il Rosolio al Caffè, la Sambuca all'anice, il "millefiori" Gran Casamari.

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