“Qui la mafia ha perso”: è questa la scritta su un muretto nel terreno
che sintetizza il progetto di “Pietra di scarto”, una cooperativa di Cerignola
(Foggia) che lavora terreni confiscati alla criminalità organizzata. Sui 3 ettari confiscati ad un affiliato di uno
dei clan foggiani di riferimento negli anni '80, la cooperativa produce
olive “Bella di Cerignola”, che vengono rigorosamente raccolte a mano, una per
una, e pomodori cercando soprattutto di trasformare i luoghi simbolo del potere
mafioso in laboratori di rinascita sociale ed economica. No al caporalato e no
allo sfruttamento di manodopera straniera: questo l’obiettivo principale che
accompagna una esperienza che valorizza allo stesso tempo il ‘made in Italy’
agroalimentare. Dal 2010 i ragazzi organizzano, insieme ad altre realtà del
territorio, campi di Libera e iniziative di antimafia sociale aprendo le porte a gruppi, associazioni, scuole che arrivano a visitare i terreni e
ad ascoltare questa piccola esperienza di economia libera dalla criminalità. La cooperativa Pietra di Scarto è socia del Consorzio Altromercato e
gestisce una Bottega del Mondo a Cerignola. L'iniziativa dei giovani del foggiano è tra le buone pratiche delle Settimane Sociali dei cattolici italiani a Cagliari.
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