DAL MULINO DI FAMIGLIA

Vincenzo Grossi nasce il 9 marzo 1845 a Pizzighettone (Cremona) da una umile famiglia. È il penultimo dei dieci figli di Baldassarre Grossi e Maddalena Cappellini, proprietari di un mulino. Dinanzi alla richiesta di Vincenzo di diventare sacerdote non c’è opposizione da parte dei familiari, che si limitano a fargli presente che possono ancora aver bisogno di lui; c’è già un altro figlio, Giuseppe, che studia da prete, non possono permettersi le spese per entrambi. Così, mentre lavora con il padre nella consegna dei sacchi di farina, il ragazzo si ritaglia del tempo per studiare privatamente le materie del ginnasio sotto la guida del parroco. A diciannove anni, nel 1864, entra in Seminario: è ordinato sacerdote il 22 maggio 1869. Da allora tutta la sua attività pastorale si svolge in diverse parrocchie della diocesi. Don Vincenzo spende tutta la sua vita nel ministero pastorale: animazione delle comunità a lui affidate, predicazione di missioni al popolo, formazione spirituale delle coscienze, attenzione ai poveri, educazione dei bambini e dei giovani, delle ragazze in particolare. Fonda l’istituto delle “Figlie dell’Oratorio”, ispirandosi a san Filippo Neri. L’approvazione del vescovo arriva nel 1901. Muore a Lodi il 7 novembre del 1917, a 72 anni. Beatificato da Paolo nel 1975, è stato proclamato santo da Papa Francesco nel 2015. La Chiesa lo ricorda il 7 novembre. 

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