PANE E CIPOLLA

Frate francescano, grande predicatore, San Giacomo della Marca nacque a Monteprandone (Ascoli Piceno) nel 1394 e morì a Napoli il 28 novembre, giorno in cui lo celebra la Chiesa, del 1476. Fu discepolo di San Bernardino da Siena e portò la sua predicazione non solo in Italia ma anche in Polonia, Boemia, Bosnia, Ungheria, seguendo le indicazioni di Papa Martino V. Era il periodo degli sfarzi eccessivi della Chiesa ma anche delle eresie e questi predicatori mettevano la loro vita al servizio della verità che portavano là dove la situazione della Chiesa era più difficile. Frate Giacomo infatti subì anche persecuzioni da parte delle chiese locali, nonostante fosse inviato dal Papa, e addirittura una scomunica da parte di Simone, arcidiacono di Bacs.

Ma frate Giacomo, nonostante le difficoltà e una salute sempre malferma, dedicò tutta la sua vita alla predicazione senza fermarsi mai. Era un grande penitente: quasi tutto l’anno in regime quaresimale, si cibava soltanto di pane e fave, con qualche cipolla o aglio. Nonostante il suo maestro San Bernardino lo invitasse a nutrirsi di più, magari con delle minestre calde, per affrontare i giorni di cammino e di predicazione, San Giacomo condusse sempre una vita molto spartana. Ecco che cosa racconta il suo discepolo Venanzio: “Molte volte andava ad predicare fora per castella et casali, et la sera innante se metteva in nammollo una scotella de fave et la matina la metteva in una sua sacchetta et pi­gliava pane, cepolle o aglj, et questo era lo suo cibo perché ogni dì di­giunava, et alcuna volta predicava ad uno et duj et tre casali lo di: et quando era hora de mangiare, per digiuno se mangiava quelle fave molle con pane et cepolle; et cossì passava la vita sua “.

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