IL CAFFE' DI CLEMENTE VII

Le prime notizie sull'utilizzo dei frutti del caffè provengono dall’Etiopia, dove la pianta cresceva spontaneamente. Ma è solo verso la fine del XIV secolo, però, quando la pianta fu portata in Arabia durante le invasioni etiopiche e coltivata estesamente nelle zone montagnose dello Yemen, venne introdotto l'uso della bevanda ottenuta come infuso dai semi torrefatti. Secondo le tradizioni arabe, la bevanda fu preparata per la prima volta da religiosi yemeniti, che se ne servivano, in virtù delle qualità stimolanti, per prolungare le veglie dei mistici dediti alla meditazione. Poi la bevanda, conosciuta con il nome di kawa, si diffuse in tutta l'Arabia, in Egitto, in Siria e in Turchia.
Nella seconda metà del XVI secolo, grazie ai mercanti veneziani, il caffè fece la sua apparizione in Europa, prima in Italia e subito dopo in Francia, Germania, Inghilterra e quindi in tutto il Vecchio Continente.
In Italia l'infuso attirò l'interesse, e la preoccupazione, anche della Chiesa; la storia racconta che Papa Clemente VII, sollecitato dai suoi cardinali che chiedevano la scomunica della bevanda proveniente dalle terre di Maometto, dopo averla assaggiata decise che non si poteva lasciare al diavolo e agli infedeli una delizia del genere.



Commenti