Vivere a Beit Jala, a due passa da Betlemme, palestinese e cristiano. E’
la storia di Rafat Alsoos, gestore di una storica macelleria del piccolo
centro, l’unica a vendere carne di maiale. A raccontare la storia è il
quotidiano Haaretz. Aperto dal 1920 dalla sua famiglia, il negozio di carni fa
parte della storia di questo angolo di Palestina. Ma la maggior parte dei familiari di Rafat, compresi i genitori, tutti cristiani ortodossi, hanno scelto di andare a
vivere all’estero, in Canada. Ma Rafat, nonostante le difficoltà di un posto,
lacerato da tensioni e nel quale i cristiani sono sempre di meno, vuole
restare: “Questa è la mia terra – dice al quotidiano Haaretz -, sono cresciuto
qui. E’ qualcosa che fa parte di te e non puoi lasciare. Perché qui – dice riferendosi
alla vicina Betlemme – è nato Gesù. Questa è la Terra Santa”. Poi racconta del
padre, anche lui emigrato in Canada, ma che torna ogni volta che può.
Beit Jala, cittadina nel passato a stragrande maggioranza cristiana, ha visto negli ultimi anni un continuo esodo di palestinesi cristiani. Le continue tensioni dell’area rendono le attività economiche sempre più difficili e chi può emigra.
Beit Jala, cittadina nel passato a stragrande maggioranza cristiana, ha visto negli ultimi anni un continuo esodo di palestinesi cristiani. Le continue tensioni dell’area rendono le attività economiche sempre più difficili e chi può emigra.
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