C’è una cooperativa agricola a Lucca che offre
un futuro a persone in difficoltà. Ex detenuti, nuovi poveri a causa della
crisi e rifugiati hanno ricostruito la loro vita grazie alla coltivazione di
terreni abbandonati. Producono vino, olio, ortaggi, miele; curano giardini e
spazi verdi; consegnano a domicilio cassette di verdure fresche dei loro orti.
Agricola Calafata è una cooperativa agricola
sociale sostenuta anche dalla Conferenza Episcopale Italiana attraverso i fondi
dell’otto per mille.
“Prende il nome – spiegano dalla cooperativa - dai mastri
calafati che con la loro sapienza, una corda e della pece rendevano
impermeabili al mare e sicure alle tempeste le imbarcazioni fatte con un’ascia.
Si pensa come un luogo di progettazione e di lavoro che cerca di tenere insieme
l’amore e la cura per i luoghi che abitiamo con percorsi di inclusione
lavorativa e crescita relazionale per persone in condizioni di marginalità e
svantaggio. Un’idea di impresa agricola capace di coniugare la qualità dei
prodotti, il rigore chiesto dalla terra e il protagonismo delle persone che la
lavorano”.
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