San Ranieri nacque a Pisa intorno al 1115. La
famiglia era legata agli ambienti mercantili e verso il 1135 Ranieri si imbarcò
per la Terrasanta. Già da qualche anno aveva sentito il richiamo della vita
religiosa e aveva iniziato a praticare il digiuno. La
scelta di dedicarsi completamente a una vita di preghiera, penitenza e povertà
maturò tuttavia in Terrasanta: dopo aver esercitato per qualche tempo
l’attività mercantile in località costiere, Ranieri cedette ai soci la propria
parte di merce e un venerdì santo, recatosi a Gerusalemme, salì sul Calvario e,
nella cappella del Golgota, si spogliò dei propri abiti, rivestendosi con una
'pilurica', una specie di saio. Quindi si rifugiò per
qualche giorno sulle mura della città, condividendo la vita degli eremiti che
vi abitavano, ma ben presto si allontanò da loro (secondo l’agiografia, perché
non accettavano la sua decisione di rinunciare completamente al vino e bere
solo acqua). Ranieri restò sette anni a Gerusalemme nutrendosi solo di pane e
acqua. Nel frattempo fece pellegrinaggi in altri luoghi biblici ed evangelici
come il sepolcro di Abramo ad Hebron, Nazareth, Betlemme, il Monte della
Quarantena e il Tabor.
Verso il 1153-1154 Ranieri decise di tornare a Pisa. Qui cominciò la sua vita di predicazione con i fedeli che sempre più numerosi accorrevano a fargli visita, e iniziò anche a operare dei miracoli di guarigione, attraverso i pani e acqua benedetta; fu per questo soprannominato 'dell’acqua'. Morì a San Vito, dove nel frattempo si era trasferito, il 17 giugno, giorno in cui è ricordato dalla Chiesa, del 1160. La canonizzazione ufficiale da parte della Sede apostolica non sarebbe mai arrivata. In compenso ci fu una autorizzazione a tributargli un culto (concessa dalla Sacra Congregazione dei Riti nel 1664) e dal XVII secolo divenne patrono di Pisa.
Verso il 1153-1154 Ranieri decise di tornare a Pisa. Qui cominciò la sua vita di predicazione con i fedeli che sempre più numerosi accorrevano a fargli visita, e iniziò anche a operare dei miracoli di guarigione, attraverso i pani e acqua benedetta; fu per questo soprannominato 'dell’acqua'. Morì a San Vito, dove nel frattempo si era trasferito, il 17 giugno, giorno in cui è ricordato dalla Chiesa, del 1160. La canonizzazione ufficiale da parte della Sede apostolica non sarebbe mai arrivata. In compenso ci fu una autorizzazione a tributargli un culto (concessa dalla Sacra Congregazione dei Riti nel 1664) e dal XVII secolo divenne patrono di Pisa.
Commenti
Posta un commento