Soggetti sacri tratti dal Vecchio e dal Nuovo
Testamento, scene mitiche ispirate alle Metamorfosi di Ovidio. Tra sacro e
profano sono questi i soggetti dei 33 piatti rinascimentali della collezione
Carpegna esposti nella Pinacoteca dei Musei Vaticani dopo un anno di restauri.
“A tavola con gli Dei” è il titolo dell’esposizione, che sarà visibile al
pubblico per tutta la stagione estiva.
Il servizio di piatti in
ceramica istoriata risale alla seconda metà del Cinquecento e fu realizzato –
riferisce Vatican News - dai maestri maiolicari di Urbino, in un’epoca
contemporanea a Raffaello Sanzio. Il committente di questo servizio di piatti è
ignoto, ma sappiamo che nel Seicento si trovava nel Museo Kircheniano al
Collegio Romano. La collezione fu acquistata qualche decennio dopo dal cardinale
Gaspare Carpegna, collezionista d’arte e di reperti paleocristiani. Nel 1756 la
collezione Carpegna fu acquistata da Papa Benedetto XIV e nel corso dei decenni
sono stati esposti al Quirinale e a Castel Gandolfo. A volte accusati di
eccessiva licenziosità per i soggetti nudi ispirati all’iconografia classica,
per questo furono venduti da Papa Leone XIII, per poi essere riacquistati su
pressione dell’opinione pubblica ai tempi della nascita dello Stato italiano.
Furono poi acquisiti nelle collezioni della Biblioteca Vaticana, dal 1999
competenza dei Musei Vaticani, che li hanno riportati a nuova vita dal restauro
del Laboratorio Metalli e Ceramiche.
Commenti
Posta un commento