ONE SENSE


Ha aperto a Roma il primo ristorante dove i camerieri parlano la lingua dei segni, adatto anche alle persone mute e sordomute. E’ la realizzazione di un sogno per Valeria Olivotti, una ragazza di 29 anni, sorda, che ha perso l’udito  all’età di 3 anni, che insieme alla mamma Donatella Montani, ha aperto il primo ristorante in cui si parla la lingua dei segni, chiamata Lis. Valeria, intervistata da Gambero Rosso, definisce il suo One Sense «il locale che non c’era» un luogo unico, alla Garbatella, quartiere storico di Roma, in cui ai camerieri udenti, si uniscono anche i non udenti, lavorando insieme. La decisione di chiamarlo “One Sense” deriva dalla volontà di creare un luogo – ha spiegato la giovane imprenditrice - in cui tutti i sensi (vista, gusto, olfatto, tatto e soprattutto udito) convergono in un unico linguaggio universale, aprendo le porte alla diversità, senza escludere nessuno e facendo sentire tutti a casa.

Commenti