Sono 178 gli empori solidali attivi in
Italia, distribuiti in 19 regioni; e almeno altri 20 sono pronti ad aprire
entro il 2019. È uno dei dati principali contenuti nel primo rapporto sul
fenomeno realizzato da Caritas Italiana e CSVnet, l’associazione dei centri di servizio
per il volontariato. Gli empori sono una forma avanzata di aiuto alle famiglie
che vivono situazioni temporanee di povertà; spesso costituiscono un’evoluzione
delle tradizionali e ancora molto diffuse (e indispensabili) distribuzioni di
“borse-spesa”.
Gli empori sono aperti per 1.860 ore alla
settimana per un totale di oltre 100 mila ore all’anno. La maggioranza apre 2 o
3 giorni alla settimana (non consecutivi); privilegiati i giorni
infrasettimanali, mentre 37 sono aperti anche il sabato.
Dall’apertura al 30 giugno 2018 tutti
gli empori attivi hanno servito più di 99 mila famiglie e 325 mila persone, di
cui il 44% straniere. Una utenza anagraficamente molto giovane: il 27,4% (di
cui un quinto neonati) ha meno di 15 anni, appena il 6,4% supera i 65.
Prendendo in considerazione solo il 2017, le famiglie beneficiarie sono state
oltre 30 mila e le persone 105 mila. L’accesso agli empori avviene in base alla
verifica delle condizioni di difficoltà utilizzando combinazioni di documenti
(soglia Isee, Irpef) e colloqui individuali. Le famiglie fanno la spesa gratis
utilizzando in più di 150 una tessera (elettronica o manuale) a punti da
scalare; in altri empori si utilizzano sistemi simili. Notevole la varietà dei
beni in distribuzione. Accanto agli alimenti non deteriorabili, già presenti nei
“pacchi” distribuiti sul territorio, gli empori riescono a disporre e hanno la
capacità di gestire, mantenendo tutti i requisiti di igiene e sicurezza del
prodotto: alimenti freschi e ortofrutta (in 124 servizi), alimenti cotti (in
30) e surgelati. Ma anche prodotti per l’igiene e la cura della persona e della
casa (in 146 empori), indumenti (in 50), fino ai prodotti farmaceutici, ai
piccoli arredi e agli alimenti per gli animali.
Infine i dati sulle
risorse umane. Quella degli empori è una storia di volontari, che sono presenti
in tutte le strutture. Sono stati 5.200 (32 in media) quelli dichiarati
nell’attività di questi anni e 3.700 (21) quelli attivi al momento della
rilevazione. I volontari svolgono tutte le mansioni: dall’approvvigionamento alla distribuzione,
dall’amministrazione al coordinamento e naturalmente alla governance.
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