“Sono circa 18mila le
famiglie nella città di Milano che nel 2018 hanno chiesto aiuti alimentari ai
centri di ascolto della Caritas Ambrosiana”. Lo ha affermato Luciano Gualzetti,
presentando a Milano Food City i dati dei centri di ascolto presenti nel
capoluogo lombardo nel corso dell’inaugurazione svoltasi nella mensa solidale
alla presenza dell’arcivescovo di Milano, mons. Mario Delpini, e del sindaco
Giuseppe Sala. Lo scrive il Sir. “Sono per lo più donne che non riescono a
provvedere ai bisogni più elementari dei loro figli a causa di redditi
insufficienti a sostenere il costo della vita in una metropoli come Milano. Il
cibo contiene una pluralità di dimensioni: creatività, ingegno, piacere,
economia. È anche e soprattutto condivisione e solidarietà. Come giustamente ci
ricorda Milano Food City che inaugura la settimana di eventi proprio al
Refettorio Ambrosiano, eredità di Expo Milano 2015”. In tutto il territorio
della diocesi di Milano, che comprende oltre alla città anche Varese, Lecco,
Monza e le loro rispettive province, Caritas Ambrosiana “offre aiuto alimentare
a persone ogni anno attraverso un sistema complesso in grado di recuperare in
forme diverse il cibo che sarebbe destinato ad essere buttato, offrirlo
direttamente a tipologie differenti di persone in difficoltà”, chiarisce una
nota. “Il sistema è alimentato dalle donazioni di 15 realtà della grande
distribuzione e dell’industria alimentare. Le eccedenze alimentari donate sono
raccolte e reimmesse nel circuito della solidarietà attraverso vari canali: il
Refettorio Ambrosiano, 6 Empori della solidarietà, 300 magazzini parrocchiali”.
Come contributo alla manifestazione, Caritas Ambrosiana e la diocesi di Milano,
d’intesa con il Comune, hanno portato negli spazi del Refettorio l’opera “Mani
per il pane”, dell’artista bosniaco Safet Zec, fuggito dall’assedio di
Sarajevo, durante la guerra nei Balcani degli anni ’90.
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