Il cibo e i raccolti dei campi agricoli sono
usati come arma da guerra in Siria. Lo denuncia in una nota il Programma alimentare
mondiale (Pam). Nel testo – rilanciato dall’Osservatore Romano - si fa
riferimento alle violenze in corso nella regione nord-occidentale di Idlib,
dove circa 300mila persone sono sfollate dalla fine di aprile a causa degli
intensi e continui raid aerei su zone controllate da jihadisti. In base a
immagini satellitari in possesso del Pam, l’agenzia Onu conferma la distruzione
di «diverse migliaia di ettari di coltivazioni» nelle stesse zone dove i 300mila
civili hanno dovuto abbandonare le loro case o i campi profughi dove erano
ospitati. Il Pam afferma che le parti in conflitto si accusano a vicenda di
essere responsabile degli incendi e della distruzione dei raccolti, in
particolare di grano, orzo e verdure. In seguito alle violenze, aggiunge il
Pam, i contadini non hanno potuto occuparsi dei campi resi inaccessibili dai
raid aerei e di artiglieria.
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