Vescovo e matematico, Juan Caramuel y Lobkowitz, nacque a
Madrid nel 1606 e morì a Vigevano, in Italia, nel 1682. Ed è proprio la città
lombarda, nella quale fu vescovo dal 1673 fino all’anno della morte, a
rendergli omaggio dedicandogli un’ampia sezione del Museo del Duomo e mettendo
a disposizione degli studiosi i 23mila scritti che ha lasciato. Lo scrive il
Corriere della Sera. Tra gli scritti scientifici, disegni di pianeti, liti
accademiche, c’è, tra i documenti conservati nel museo,anche una curiosità: uno
scritto sulla cioccolata della quale il vescovo spagnolo era particolarmente
goloso.
Nella ‘Epistola XVI De Chocolate’ Juan Caramuel partiva
dalla questione se la cioccolata fosse una bevanda o un alimento. Propendendo
per la prima ipotesi, sosteneva che, come tale, poteva essere consumata anche
nel periodo della Quaresima. Secondo un registro contabile nel 1681, anno in
cui era vescovo, la diocesi di Vigevano spese in cacao 773,50 lire milanesi, l’equivalente
oggi di quasi 15.500 euro.
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