UNA BANCA DEI CEREALI IN CIAD

Una “Banca dei cereali” per sconfiggere gli effetti della la siccità, la fame e l’usura. È quanto ha realizzato in Ciad padre Franco Martellozzo, gesuita italiano, da più di cinquant’anni missionario in Africa. L’idea – riferisce l’Osservatore Romano - è nata dall’osservare che in larghe parti del paese africano si pratica un’agricoltura di sussistenza che offre ai contadini solo il minimo per poter sopravvivere. La stagione agricola è una sola e va da aprile a settembre, ed è l’unico periodo durante il quale si può coltivare la terra (miglio, sorgo e arachidi) perché vi è sufficiente pioggia. A settembre-ottobre, quindi, si raccoglie e si deve conservare quanto dovrà servire fino al raccolto dell’anno successivo. Tutti gli agricoltori vendono parte del loro miglio al momento del raccolto per avere un po’ di soldi per le altre necessità. Ma se tutti vendono nello stesso momento — ha spiegato il missionario all’agenzia Fides — i prezzi si abbassano. I commercianti, invece, comprano, immagazzinano e aspettano che le riserve di miglio e sorgo dei contadini scarseggino. Quasi tutti in quel momento comprano e il prezzo cresce, arrivando anche a tre volte quanto i contadini hanno ricevuto dalla vendita del loro prodotto. Chi non ha soldi vende l’aratro o capi di bestiame e se non basta, va a lavorare per i grandi commercianti, innescando un sistema di debiti e crediti che porta molti a uno stato di semi-schiavitù.
Nel 1994, di fronte a una grande siccità, la Chiesa cattolica ha iniziato a riflettere su quali strumenti mettere in atto per uscire dal circolo vizioso di fame e speculazione sui cereali. «Ci si accorse — ricorda padre Martellozzo — che la distribuzione dei viveri risolveva il problema in modo temporaneo, ma ispirava un sentimento di de-responsabilizzazione. Da qui l’idea di costruire un magazzino dove conservare una riserva di miglio. Le proposte furono accettate, e il magazzino divenne una vera e propria “Banca dei cereali”». La conseguenza più importante — conclude — è la quasi totale eliminazione della pratica dell’usura. «Adesso ogni contadino lavora la sua terra e ha riacquistato la libertà».

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