Ieri 26
dicembre a Regina Coeli la Comunità di Sant'Egidio ha accolto a pranzo un
centinaio di detenuti, mentre lasagne, polpettone e regali sono stati offerti
in tutte le sezioni del carcere. Giunto alla decima edizione, il "pranzo
di Santo Stefano" a Regina Coeli è divenuto oramai una tradizione che dà
il via a una serie di iniziative di solidarietà nelle carceri di tutta Italia.
Fino all'Epifania feste e distribuzioni di regali si svolgeranno in più di 30
istituti penitenziari e raggiungeranno migliaia di detenuti.
E oltre 60mila persone in Italia e 240
mila in tutto il mondo hanno partecipato oggi ai Pranzi di Natale con i poveri,
amici della Comunità di Sant’Egidio. A ritrovarsi insieme, seduti alla stessa
tavola, a partire dalla Basilica di Santa Maria in Trastevere - dove iniziò
questa tradizione nel Natale del 1982 - tante persone diverse tra loro: dai
senza fissa dimora ai rifugiati venuti con i corridoi umanitari in Europa,
dagli anziani soli alle famiglie in difficoltà, fino ai bambini di strada e ai
poveri che vivono nelle grandi bidonvilles dell’Africa e dell’America Latina.
In Italia sono state coinvolte oltre
cento tra grandi e piccole città, tra cui Roma, Napoli, Genova, Messina,
Milano, Bari, Firenze, Torino, Novara, Padova, Catania, Palermo, Trieste.
A Santa Maria in Trastevere, dove in
rispetto dell’ambiente l’apparecchiatura era completamente plastic
free, hanno contribuito in tanti alla realizzazione del pranzo,
compresa la Comunità Ebraica che ha offerto piatti di lasagne kosher.
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