In Mongolia, a Darkhan, la comunità salesiana ha avviato da
quindici anni un’azienda agricola: un’espressione autentica della cura della
casa comune come vuole la Laudato si’ di Papa Francesco e portata
avanti dalla rete mondiale “Don Bosco Green Alliance”.
La storia – raccontata da La Stampa - che arriva dall’Asia parla
dell’opera dei nove salesiani in Mongolia. In particolare, la comunità di
Darkhan, nata nel 2005 e partita da zero, oggi coinvolge circa 160 fedeli. Coltivare
in un clima estremo (si va dai quaranta gradi dell’estate ai quaranta sotto
zero dell’inverno) è la prova a cui sono sottoposti i cooperatori laici e
religiosi della missione che hanno saputo coinvolgere i giovani in una sorta di
«agro-oratorio». Si raccolgono zucche (1.600 i chilogrammi raccolti in un anno)
e diverse varietà, a seconda della stagionalità, di verdure che rendono felici
tutti, anche gli utenti della mensa del Centro Giovanile salesiano.
Circa 40 bambini e giovani sono seguiti durante
l’esperienza educativa oratoriana attraverso le attività agricole al mattino ed
educative/ludiche al pomeriggio. L’orto è sicuramente solo una delle tante
attività messe in cantiere dai quattro missionari della comunità. «I giovani –
spiega a La Stampa il vicario, don Andrew Tin Nguyen – possono riunirsi per
ricevere una formazione e crescere in umanità; possono imparare il lavoro
agricolo, amare e rispettare la natura. Imparano anche a mangiare le verdure e
a cucinarle e ottengono anche qualche vantaggio in termini di risparmio
economico».
Lo scorso maggio proprio
nella Settimana dedicata all’approfondimento della Laudato Si’ hanno
scelto di piantare 4.680 alberi (lillà, querce, aceri).
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