SIAMO TUTTI SULLA STESSA TAVOLA

Esiste un modo per conciliare la fase di ripresa post-Covid della ristorazione italiana e offrire una mano tesa a chi, in questo momento, non ha le forze per far fronte all’emergenza-coronavirus. La sintesi è nello slogan che, quest’anno, introduce l’iniziativa di solidarietà ‘Ristoranti contro la Fame giunta alla sua sesta edizione. Con “Siamo tutti sulla stessa…tavola”, Azione contro la Fame, organizzazione umanitaria impegnata a sconfiggere la malnutrizione e promotrice del progetto, intende coinvolgere ristoranti, chef e buongustai in un grande gesto che mira a donare la gioia del cibo alle persone più vulnerabili al mondo e a contribuire, soprattutto, alla grande sfida promossa dalla ong di ridurre del 20%, in questi anni, il tasso di mortalità dei bambini sotto i cinque anni nei Paesi in cui emergono dati più preoccupanti in tema di malnutrizione. “Ristoranti contro la Fame”, che prenderà il via il 16 ottobre, Giornata mondiale dell’alimentazione, in sei anni, ha trovato ospitalità in oltre 700 attività della ristorazione italiana. Ha, inoltre, raggiunto oltre 500.000 persone e, soprattutto, raccolto 350.000 euro: una cifra che corrisponde, esattamente, al valore di trattamenti salvavita con cibo terapeutico utili per far fronte alle esigenze di 16.000 bambini affetti da malnutrizione.

Nel corso di questa edizione, che si concluderà il 31 dicembre, i clienti, all’interno dei ristoranti che aderiranno all’iniziativa, da Nord a Sud, potranno donare due euro per un “piatto solidale”, 50 centesimi per una “pizza solidale” e altrettanti per una bottiglia d’acqua. Un piccolo contributo per aggiungere, idealmente, un posto a tavola a uno dei tanti bambini che vivono nei Paesi più poveri del Sud del mondo. Aree in cui si trovano comunità in cui l’emergenza sanitaria e i provvedimenti di lockdown legati alla lotta al coronavirus produrranno ulteriori conseguenze sui già gravi livelli di fame.

 

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