CENTRAFRICA, META' POPOLAZIONE SENZA CIBO

Quasi la metà della popolazione della Repubblica Centrafricana, pari al 47 per cento, soffre di una grave e crescente insicurezza alimentare acuta, mentre il Paese vacilla per gli impatti del conflitto in corso e della pandemia da Covid-19, preparandosi a un'altra dura stagione di magra da maggio ad agosto: è quanto annunciato in un comunicato odierno dell'Organizzazione per l'alimentazione e l'agricoltura dell'Onu (Fao) e del Programma alimentare mondiale dell'Onu (Pam). Fao e Pam chiedono fondi, rispettivamente 31,5 milioni di dollari per assistere 970 mila persone vulnerabili nel 2021 e 54,9 milioni di dollari fino a settembre 2021 per continuare con l'assistenza alimentare a quasi un milione di persone colpite dalla crisi. Oltre 2,2 milioni di persone, la maggior parte delle quali nelle aree rurali, devono affrontare gravi livelli di insicurezza alimentare acuta tra aprile e agosto e hanno bisogno di un sostegno urgente per evitare la perdita di vite e mezzi di sussistenza. Un terzo della popolazione, pari a oltre 1,6 milioni di persone, si trova in una situazione di crisi; più di un decimo, poi, pari a oltre 630.000 persone, si trova in una situazione di emergenza, cioè può vendere il proprio ultimo animale o l'ultima fonte di sostentamento. Le violenze di fine 2020 legate alle elezioni presidenziali e legislative si sono sommate a quelle di un conflitto quasi decennale, che ha sfollato oltre 740 mila persone. La pandemia da Covid-19 ha poi fatto crescere i prezzi degli alimenti, con la manioca aumentata fino al 60 per cento tra novembre 2020 e gennaio 2021.



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